Quando camminiamo tra le rovine di Roma, non pensiamo al mare o ai fiumi: la prima immagine che ci viene in mente è quella delle sue legioni di soldati che marciano lungo i confini dell’Impero.
I Romani fondarono invece la loro grandezza sull’acqua: furono un popolo di grandi navigatori e la loro forza navale fu tra le più potenti di tutti i tempi.
Il sito su cui Roma nacque, fu scelto per la presenza dell’acqua. Roma fu fondata su una penisola che non dista mai più di 112 km dal mare. Le prime conquiste territoriali furono in direzione del mare, di quel mare intorno al quale costruì gradualmente il suo impero. Già alla fine della Prima Guerra Punica, i romani iniziarono a perseguire una politica aggresiva, inseguendo le navi nemiche ovunque si spingessero. Fu il dominio dei mari che determinò l’andamento delle guerre civili e una battaglia navale diede inizio all’Impero, il cui sviluppo e la cui sicurezza militare e commerciale erano assicurate dalle flotte.
Non si servì solo dei mari ma anche dei fiumi, difendendoli con delle flotte fluviali. I corsi d’acqua erano una barriera naturale, a difesa dei confini, della popolazione e dei traffici. Nel 406 d.C., la gelata del Reno neutralizzò la flotta in quel territorio e permise ai barbari di migrare verso Occidente dando inizio alle cosiddette invasioni barbariche. La perdita del controllo dei mari e dei fiumi, decretò l’inizio della fine di Roma. Fu a causa della perdita di una marina efficace che i barbari invasori poterono conquistare Spagne e Africa, senza le quali l’Impero non potè più sopravvivere. Dall’altro lato invece, la potenza navale della flotta sul Danubio riuscì a difendere il confine e consentì la sopravvivenza dell’Impero d’Oriente.
La navigazione non era usata solo per scopi militari ma anche civili e commerciali. Enormi quantità di merci e materiali correvano lungo tutte le rotte dell’impero e si addentravano nell’entroterra attraverso i corsi d’acqua minori, infinitamente più semplici, più veloci e più sicure da trasportare che via terra: con loro viaggiavano le persone, le conoscenze e le idee che avrebbero fatto grande Roma.
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